Si trova fuori dal centro. Il primo documento che ne attesta l'esistenza è di papa Stefano II e risale al 752, quando era cella di San Vincenzo al Volturno. Nel 1100 fu ricostruita, come testimonia l'iscrizione sulla facciata. La chiesa ha pianta rettangolare a capanna con triplice abside posteriore. La semplice facciata ha un portale romanico e un bassorilievo del "quadrato del Sator", con la scritta ROTAS OPERA TENET AREPO SATOR. Le tre navate interne sono divise da sette arcate a tutto sesto su pilastri a sezione quadrata. Il ciborio monumentale appartiene alla scuola di Guardiagrele di Nicodemo, Roberto e Ruggero, che realizzarono gli amboni per le abbazie abruzzesi intorno alla Majella. Presso l'abside si trova un importante affresco romanico duecentesco con il Cristo Redentore tra gli Evangelisti.